L'Italia è ancora oltre la soglia ma si è scesi a -2 e -3% rispetto a 7 giorni fa
Scende al 41% il numero delle terapie intensive occupate in Italia da pazienti Covid, ancora l'11% oltre la soglia di allerta ma pari al -1% rispetto al giorno precedente. Migliora lievemente anche la situazione nei reparti di medicina, dove il 48% dei posti letto è occupato da malati Covid, ovvero l'8% oltre la soglia critica ma -1% rispetto al giorno prima. Un calo rispettivamente del -2% e -3% rispetto a una settimana fa: martedì 24 novembre, infatti, l'occupazione delle rianimazioni era al 43% e i posti letto al 51%. Lo mostrano i dati dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al primo dicembre.
Per quanto riguarda le terapie intensive, la soglia di allarme di occupazione di posti da parte di malati Covid è stata stabilita essere del 30% in base al decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020. A superarla sono 16 regioni, una in meno rispetto a una settimana fa: Abruzzo (40%), Emilia Romagna (33%), Friuli Venezia Giulia (35%), Lazio (37%), Liguria (47%), Lombardia (61%), Marche (44%), Molise (38%, ultima ad aggiungersi alla lista), Provincia autonoma di Bolzano (44%), Provincia autonoma di Trento (49%), Piemonte (60%), Puglia (48%), Sardegna (38%), Toscana (44%), Umbria (49%) e Valle d'Aosta (39%).
Per quanto riguarda i posti occupati in area 'non critica' ovvero nei reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive, la soglia limite è stata individuata al 40%. E' superata attualmente da 15 regioni, numero stabile rispetto ai dati di una settimana fa: Abruzzo (49%), Calabria (47%), Emilia Romagna (49%), Friuli Venezia Giulia (50%), Lazio (50%), Liguria (54%), Lombardia (49%), Marche (49%), Provincia autonoma di Bolzano (99%), Provincia autonoma di Trento (67%), Piemonte (80%), Puglia (49%), Umbria (48%) e Valle d'Aosta (57%) e Veneto (42%, ultima ad aggiungersi alla lista).
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